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Sommaire: « Gemelle nell’aria e nel sembiante » : musique et poésie dans l'Italie de la Renaissance – P. Canguilhem, « Introduction » ; E. Elmi, « Cultural Intersections in the Late Fifteenth-Century Song Practices of the Italian South » ; G. Zanovello, « Lo strambotto musicale quattrocentesco tra oralità e scrittura » ; M. Privitera, « "Co 'l nome de gl'auttori delle parole": Poeti e forme dei versi nelle stampe musicali italiane del Cinquecento e del Seicento » ; A. Piéjus, « Baptiser les madrigaux ? Nature, enjeux et modalités de la réécriture poétique de la poésie chantée à la fin du XVIe siècle » ; C. Cassia, « Un compositore fiammingo e i suoi madrigali: le fonti dei testi del Primo libro di Jan van Turnbout » ; E. Ricciardi, « Parsing Torquato Tasso's Rime: Typographic Layout vs. Musical Form » ; G. Gerbino, « Vincenzo Galilei's Search for the "concetto dell'animo" » ; S. Lorenzetti, « La "serva padrona". Chiosa alla polemica Artusi-Monteverdi » – VARIA – M. Bortone, « "E là vagheggi 'l ciel c'hai già dipinto". Rime di Maurizio Moro in morte di Jacopo Tintoretto » ; A. Chiarelli, « Danese Cataneo: due questioni biografiche » ; T. Leuker, « Lirica cinquecentesca e arti figurative – tre strudi » ; M. Residori, « Galilée lecteur de l'Arioste ».
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Sommaire : M. Danzi, « In memoriam Thierry Barbier-Mueller » – RICEZIONE DEI CLASSICI – S. D’Amico, « Introduzione » ; J. Balsamo, « Trois notes sur les traductions (volgarizzamenti) en vers au Cinquecento » ; J. Nassichuk, « Virgilio Zavarise poète humaniste véronais et traducteur des chants I et VII de l’Iliade » ; A. Rolet, « La traduction comme art de l’offrande poétique: les "couronnes" épigrammatiques de Giovanni Battista Pio tirées de l’Anthologie de Planude » ; N. Magnani, « Ritmo giambico e ritmo trocaico nella Poetica (e nelle Rime) di Giovan Giorgio Trissino » ; F. Davoli, « L’endecasillabo sciolto come metro traduttivo del corpus Theocriteum nel Cinquecento » ; G. Bovi, « La traduzione di Ludovico Dolce dell’Epitalamio di Peleo e Tetide di Catullo » ; S. Giazzon, « "Il poema è di chi traduce, non di chi Compone": l’estensione del dominio della traduzione. Note su Lodovico Dolce traduttore di Virgilio e Ovidio » ; M. Savoretti, « L’Orazio satirico di Lodovico Dolce » ; P. Cosentino, « Tradurre "per ischerzo": sull’Eneide del Caro nella storia dei volgarizzamenti virgiliani » – VARIA – G. Parenti, « I Poeti latini del Cinquecento. Esperienze di un commento » ; B. Tanzi Imbri, « Soldati e atleti nell’immaginario di corte: le canzoni di Gabriello Chiabrera sul calcio fiorentino » ; E. Olivadese, « Per una descrizione delle Rime tripartite di Girolamo Gualdo (1569) » ; M. Scandola, « Al di l dell’orrore. Il tempo del ‘re giusto’ nella tragedia Semiramis di Muzio Manfredi (1593) » ; J. Balsamo, « Tavole delle annate di Italique ».
Sommaire : M. Danzi, « In memoriam Thierry Barbier-Mueller » – RICEZIONE DEI CLASSICI – S. D’Amico, « Introduzione » ; J. Balsamo, « Trois notes sur les traductions (volgarizzamenti) en vers au Cinquecento » ; J. Nassichuk, « Virgilio Zavarise poète humaniste véronais et traducteur des chants I et VII de l’Iliade » ; A. Rolet, « La traduction comme art de l’offrande poétique: les "couronnes" épigrammatiques de Giovanni Battista Pio tirées de l’Anthologie de Planude » ; N. Magnani, « Ritmo giambico e ritmo trocaico nella Poetica (e nelle Rime) di Giovan Giorgio Trissino » ; F. Davoli, « L’endecasillabo sciolto come metro traduttivo del corpus Theocriteum nel Cinquecento » ; G. Bovi, « La traduzione di udovico Dolce dell’Epitalamio di Peleo e Tetide di Catullo » ; S. Giazzon, « "Il poema è di chi traduce, non di chi Compone": l’estensione del dominio della traduzione. Note su Lodovico Dolce traduttore di Virgilio e Ovidio » ; M. Savoretti, « L’Orazio satirico di Lodovico Dolce » ; P. Cosentino, « Tradurre "per ischerzo": sull’Eneide del Caro nella storia dei volgarizzamenti virgiliani » – VARIA – G. Parenti, « I Poeti latini del Cinquecento. Esperienze di un commento » ; B. Tanzi Imbri, « Soldati e atleti nell’immaginario di corte: le canzoni di Gabriello Chiabrera sul calcio fiorentino » ; E. Olivadese, « Per una descrizione delle Rime tripartite di Girolamo Gualdo (1569) » ; M. Scandola, « Al di là dell’orrore. Il tempo del ‘re giusto’ nella tragedia Semiramis di Muzio Manfredi (1593) » ; J. Balsamo, « Tavole delle annate di Italique ».
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Sommaire : Il libro di rime tra secondo Cinquecento e primo Seicento, a cura di Valeria Di Iasio e Franco Tomasi – V. Di Iasio, F. Tomasi, « Introduzione » ; P. Procaccioli, « Dal colligere fragmenta al censimento del presente. Il libro di rime come opus tipographicum » ; E. Russo, « Le raccolte di Marino e la lirica di primo Seicento » ; V. Di Iasio, « Al di là del "canzoniere": il libro di rime d'autore tra Cinque e Seicento » ; F. Pich, « Note su didascalie, "argomenti" e "dichiarazioni" nei libri di rime del secondo Cinquecento » ; P. Zaja, « "Essere interprete de' miei sonetti". Appunti su tre libri di rime con autocommento sel secondo Cinquecento » ; J. Galavotti, « Note sparse su metrica e macrotesto » ; L. Ticli, « Cantanti, strumentisti e improvvisatori: la poesia in musica e l'"esecuzione integrata" fra Cinque e Seicento » ; M. Mazzetti, « Musica e poesia in un inedito canzoniere del 1619: le Rime di Vincenzo Guidoni » – VARIA – M. Dal Cengio, « "E l'autorità di Dante (perdoninmi alcuni) non vale": riflessioni intorno all'incisività del Dante lirico nella poesia veneta del XVI secolo » ; G. Guassardo, « Autoritratto del poeta "in villa": la poesia lirico-bucolica di Niccolò da Corregio » ; P. G. Riga, « Lirica sacra e lirica morale nel secondo Cinquecento » – I POETI LATINI DEL CINQUECENTO DI GIOVANNI PARENTI – M. Danzi, « Breve viatico ai Poeti latini del Cinquecento di Giovanni Parenti » ; S. Carrai, « Per Giovanni Parenti e per i suoi Poeti latini del Cinquecento » ; S. Gentile, « Qualche considerazione sui Poeti latini di Giovanni Parenti ».
Sommaire : Il libro di rime tra secondo Cinquecento e primo Seicento, a cura di Valeria Di Iasio e Franco Tomasi – V. Di Iasio, F. Tomasi, « Introduzione » ; P. Procaccioli, « Dal colligere fragmenta al censimento del presente. Il libro di rime come opus tipographicum » ; E. Russo, « Le raccolte di Marino e la lirica di primo Seicento » ; V. Di Iasio, « Al di là del "canzoniere": il libro di rime d'autore tra Cinque e Seicento » ; F. Pich, « Note su didascalie, "argomenti" e "dichiarazioni" nei libri di rime del secondo Cinquecento » ; P. Zaja, « "Essere interprete de' miei sonetti". Appunti su tre libri di rime con autocommento sel secondo Cinquecento » ; J. Galavotti, « Note sparse su metrica e macrotesto » ; L. Ticli, « Cantanti, strumentisti e improvvisatori: la poesia in musica e l'"esecuzione integrata" fra Cinque e Seicento » ; M. Mazzetti, « Musica e poesia in un inedito canzoniere del 1619: le Rime di Vincenzo Guidoni » – VARIA – M. Dal Cengio, « "E l'autorità di Dante (perdoninmi alcuni) non vale": riflessioni intorno all'incisività del Dante lirico nella poesia veneta del XVI secolo » ; G. Guassardo, « Autoritratto del poeta "in villa": la poesia lirico-bucolica di Niccolò da Corregio » ; P. G. Riga, « Lirica sacra e lirica morale nel secondo Cinquecento » – I POETI LATINI DEL CINQUECENTO DI GIOVANNI PARENTI – M. Danzi, « Breve viatico ai Poeti latini del Cinquecento di Giovanni Parenti » ; S. Carrai, « Per Giovanni Parenti e per i suoi Poeti latini del Cinquecento » ; S. Gentile, « Qualche considerazione sui Poeti latini di Giovanni Parenti ».
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Sommaire : M. Danzi - J. Balsamo, « In memoriam Monique Barbier-Mueller » – La poesia dialettale del Rinascimento nell’Italia del Nord, a cura di Luca D’Onghia e Massimo Danzi – L. D’Onghia - Massimo Danzi, « Introduzione » ; M. Navone, « Genova 1575-1612. La poesia dialettale ligure nelle Rime diverse in lengua zeneise » ; M. Romanato, « Sulle Farse astigiane di Giovan Giorgio Alione (1521) » ; E. Spezzini, « Significato storico e lettura dei Rabisch di Giovanni Paolo Lomazzo » ; L. D’Onghia, « Facchini in Parnaso. Noterelle sui testi ‘‘alla bergamasca’’ tra Quattro e Cinquecento » ; M. Danzi - R. Vittori, « Tra Bergamo e Brescia. La misura trilingue del bergamasco Giovanni Bressani » ; A. Comboni, « Appunti su una fortunata raccolta di rime in pavano » ; I. Paccagnella, « Magagnò ovvero la metamorfosi del pavano » ; M. Esposto, « Tra satira e realismo: per un’edizione commentata dell’Alfabeto dei villani pavano » ; M. Comerio, « Le rime dialettali di ser Bartolomeo Cavassico » ; J. Galavotti, « Per un ritratto plausibile di Maffio Venier » ; F. Baricci, « Le sonettesse ‘‘di varii linguaggi’’ di Giulio Cesare Croce » – VARIA – B. Tanzi Imbri, « Cenni sulla tradizione enoica nella poesia di Gabriello Chiabrera » ; V. Di Iasio, « La diligenza della memoria: note a margine di alcune correzioni tassiane (Chigiano L. VIII. 302) ».
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Sommaire : Hommage à Michel Jeanneret – La poésie et les arts – F. Dubard de Gaillarbois, « Pictura versus Poësis » ; G. Rizzarelli, « Disegnare con le parole. La doppia creatività di Benvenuto Cellini » ; A. Geremicca, « Inedite corrispondenze in versi tra Benedetto Varchi e Agnolo Bronzino » ; D. Gamberini, « Nel nome del fratello: Pietro Vasari e la memorializzazione poetica dell’arte nell’Italia di fine Cinquecento » ; F. Pich, « Petrarca nei trattati d’arte del Cinquecento: due riflessioni » ; O. Chiquet, « "Il brutto ond’io son bello" : la voix poétique de deux "caprices" d’Arcimboldo » ; F. Conte, « "Un modo nuovo di scolpire": fonti per la fama della Santa Veronica di Francesco Mochi (con la prima poesia a stampa di Salvator Rosa) » ; G. Perini Folesani, « La poesia ecfrastica ed encomiastica tra elemento esornativo e documento storico: il caso della Felsina pittrice di Carlo Cesare Malvasia » – VARIA – C. Natoli, « La guerra d’Oriente e la minaccia turca nella lirica di metà Cinquecento » ; M. C. Camboni, « Un sonetto di Giovanni Muzzarelli (Me freddo il petto e de nodi aspri e gravi), il testo Beccadelli e la Raccolta Bartoliniana » ; C. Caruso, « Leggere Petrarca nel 1501 ».
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Sommaire : C. Lastraioli, D. Solfaroli Camillocci, « Introduzione » ; E. Ardissino, « Poesia biblica a Firenze nell’età del Savonarola » ; D. Dalmas, « Ariosto apocalittico » ; P. Giulio Riga, « Osservazioni e riscontri sulle antologie di lirica spirituale (1550-1616) » ; M. Fadini, « Un libro "non approvato né in parole né in sentenze": Dello Divino Amore Christiano di Antonio Brucioli » ; G. Alonge, « Poesia ed evangelismo tra Italia e Francia: Luigi Alamanni, Antonio Caracciolo e Antonio Brucioli » ; F. Pierno, G. Scarola, « La "nobile e pregiata parte". Appunti sul primo salterio ginevrino in lingua italiana, i XX Salmi di David (1554) » – VARIA – D. Gamberini, «"Antica purezza e dantesca gravità": forme dell’appropriazione della poesia di Michelangelo nella Firenze di Cosimo I » ; A. Mongatti, « Uno scambio di sonetti tra il Lasca e Benedetto Varchi (e un omaggio a Luigi Alamanni) » – Conférence Barbier-Mueller 2018 – E. Fenzi, « Il potere dell’amore e come potere. Note per una rilettura dell’Aminta. »
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Ce volume réunit les actes d'un colloque international sur les commentaires des textes poétiques durant la Renaissance, tenu à Genève en mai 2008 sous les auspices de la Faculté des Lettres et de la “Fondation Barbier-Mueller pour l'étude de la poésie italienne de la Renaissance”. Si une vingtaine d'auteurs, issus de diverses traditions académiques et culturelles, ont jugé utile de s'interroger sur les modalités et les contenus d'une telle pratique à cette époque, c'est que le thème de la lecture comme “construction du sens”, privilégié par les contributeurs, demandait encore à être approfondi. Comment lisait-on à la Renaissance ? Que recherchait-on dans les textes de poésie, sous quelles formes étaient-ils restitués ? Quel rapport peut-on entrevoir entre le poète et son lecteur, quel pacte intellectuel relie la poésie à son public ? Ou encore, pour suivre le grand lecteur que fut Pétrarque, quels chemins mènent au plaisir que toute lecture semble promettre ? Lector, intende, letaberis (« lecteur, comprends et tu éprouveras du plaisir »), recommandait Pétrarque sur les traces d'Apulée au début de ses Lettres familières. Cette invitation, qui résonne comme un impératif moral, s'adresse encore à nous.
Questo libro riunisce gli Atti del Convegno internazionale sul commento al testo poetico nel Rinascimento, svoltosi nel maggio 2008 sotto gli auspici dell'Unità di Italiano dell'Università di Ginevra e della "Fondation Barbier-Mueller pour l'étude de la poésie italienne de la Renaissance". Una ventina di studiosi, provenienti da orizzonti e tradizioni diversi, si sono interrogati su modalità e contenuti della 'lettura', una pratica il cui interesse appare, anche dopo i numerosi studi e convegni che le sono stati dedicati, lungi dall'essere esaurito. Sono qui affrontate forme diverse di 'accesso' al testo poetico, come il commento (nella sua varia morfologia), la lezione accademica, la glossa (d'autore o editoriale), gli apparati paratestuali o altri modi della fortuna critica e letteraria, tenute insieme tuttavia da una idea comune di 'lettura' come "costruzione di senso". Come leggevano gli uomini e le donne del Rinascimento? Cosa cercavano nei testi di poesia e in quali forme ne restituivano la comprensione ? Quali rapporti univano il lettore al suo testo, quale patto intellettuale legava la poesia al suo pubblico? O ancora, pensando a quel gran lettore che fu Petrarca: quali le vie che portano al piacere del testo, che ogni lettura sembra sottintendere ? "Lector, intende, letaberis" raccomanda Petrarca all'inizio delle sue Familiares, sulla scorta di Apuleio ("lettore, capisci, e proverai piacere"): e l'invito ancora suona come un imperativo morale per il lettore moderno di poesia.
Introduzione
Lina Bolzoni, « Il commento attraverso le immagini: poesie e ritratti » ;
Maria Antonietta Terzoli, « Le dediche nei libri di poesia del Cinquecento italiano » ;
Simone Albonico, « Osservazioni sul commento di Vellutello a Petrarca » ;
Victoria Kirkham, « Petrarca, Rvf 71-73: la « sorellanza » lirica nella tradizione dei testi e commenti da Bembo a Tasso » ;
Alberto Roncaccia, « Castelvetro lettore di Petrarca » ;
Laura Paolino, « Un ‘‘assai copioso commentari’’» ;
Andrea Donnini, « Bembo esegeta e revisore » ;
Monica Bianco, « Il canzoniere postumo come vita filosofica » ;
Paolo Procaccioli, « Goliardi in cathedra » ;
Danilo Romei, « Ricezione della poesia del Cinquecento: la ‘fortuna editoriale’’ » ;
Chiara Lastraioli, « Commentar grossamente e per burla » ;
Eugenio Refini, « ‘‘Come il Petrarca fa molte volte’’ » ;
Virginia Cox, « Un microgenere senese: il commento paradossale » ;
Teresa Chevrolet, «Sous le voilement des vers étranges » ou la philosophie en chantier » ;
Roberto Leporatti, Girolamo Benivieni tra il commento di Pico della Mirandola e l’autocommento » ;
Vercingetorige Martignone, Esemplarità e distacco: l’autoesegesi tassiana alle rime d’amore » ;
Matteo Residori, « Leggere Tasso a Siena » ;
Maurizio Perugi, « ‘‘Sepolta nella mia anima’’ » ;
Mikaël Romanato, « Indicatori di lettura a stampa nelle edizioni di po
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